Otite cronica colestatomatosa

Otite cronica colesteatomatosa

Cosa è il colesteatoma?

Il colesteatoma è caratterizzato dalla presenza di epidermide (pelle) all’interno delle cavità dell’orecchio medio. Tale accumulo di pelle si presenta come una cisti o come una tasca ripiena di squame e aumenta di volume progressivamente determinando infezioni ricorrenti e distruzione delle strutture ossee circostanti.

Il colesteatoma è composto da:

  • Matrice: epitelio che produce cheratina.
  • La cheratina non riesce ad essere espulsa per cui si accumula nelle cavità dell’orecchio provocando ampie demolizioni ossee. Vengono distrutte le strutture circostanti (gli ossicini, l’orecchio interno, il nervo facciale e si può giungere all’invasione delle strutture endocraniche).

Da cosa dipende?

Spesso è secondario a otiti ricorrenti e/o a un malfunzionamento della tuba.

Più raramente può essere secondario a traumi dell’orecchio o ad un precedente intervento all’orecchio medio.

Esistono due tipi:

  1. Il colesteatoma acquisito rappresenta la forma più comune. Può determinarsi per un’alterazione patologica della membrana timpanica con tendenza all’accumulo di cheratina all’interno dell’orecchio medio.
  2. Colestetoma congenito: è presente già alla nascita causato da un’anomalia di sviluppo delle strutture dell’orecchio determinando una cisti cheratinica retro-timpanica.
    Si presenta come una massa biancastra rotondeggiante dietro ad un timpano intatto, generalmente sono localizzate nel quadrante antero-superiore dell’orecchio medio.

Sintomi

I sintomi principali sono due:

  • Otorrea purulenta fetida di colore giallastro.
  • Ipoacusia.

Altri sintomi possibili: otorragia, vertigini, paralisi del facciale e meningite.

Diagnosi

La diagnosi generalmente è possibile con l’otoscopia, meglio se effettuata con l’aiuto del microscopio che consente anche un’accurata pulizia del condotto che migliora sensibilmente la visione.

  • Esame audiometrico.
  • Tampone auricolare con antibiogramma.
  • TAC ad alta risoluzione senza m.d.c. con sezioni sottili (0,5-1 mm): il colesteatoma appare come un’area ipodensa di forma rotonda, ovalare o multilobata.
    Molto importante la ricerca dei segni di erosione ossea.
  • La RMN è indispensabile soltanto per valutare l’eventuale estensione intracranica del colesteatoma.

Evoluzione e complicanze

Gli enzimi litici prodotti dal colesteatoma, come le collagenasi, possono erodere le strutture ossee e i tessuti molli adiacenti.

Il colesteatoma costituisce un focus di infezione; possono svilupparsi labirintite purulenta, paralisi facciale o ascesso endocranico.

Può determinare complicanze anche molto gravi:

  • perdita completa dell’udito;
  • vertigini;
  • mastoidite: infezione della mastoide;
  • paralisi del facciale: nervo cranico localizzato all’interno della mastoide. Questo nervo è importante per i movimenti dei muscoli del volto;
  • deficit di altri nervi che passano in prossimità dell’orecchio medio;
  • complicanze intracraniche:
    • ascessi cerebrali;
    • tromboflebite delle vene cerebrali;
    • meningite.

Terapia

Il trattamento del colesteatoma è esclusivamente chirurgico.
Data la possibilità di gravi complicanze, la presenza del colesteatoma impone una terapia radicale.

Mastoidectomia corticale o radicale: la scelta dipende da svariati fattori (estensione del colesteatoma, livello uditivo, conformazione anatomica, abitudine di attività in acqua, possibilità di controlli medici, rischi connessi all’intervento).

Talora può essere necessario un secondo intervento chirurgico a 9-18 mesi per verificare l’assenza di colesteatoma residuo e tentare di migliorare il livello uditivo con ossiculoplastica e timpanoplastica.