Barotrauma

Il barotrauma deriva da una rapida e importante variazione tra la pressione atmosferica e quella all’interno dell’orecchio medio che normalmente si equivalgono, non adeguatamente compensata dai meccanismi fisiologici dell’orecchio.

Una delle cause scatenanti più comuni del barotrauma all’orecchio è una variazione di altitudine; non a caso questa problematica è considerata piuttosto comune sugli aerei.

Atri fattori scatenanti possono essere:

  • escursioni o immersioni;
  • guida in montagna;
  • otite o altri tipi di infezione delle orecchie;
  • lesione del timpano; 
  • starnuti trattenuti;
  • tutte le patologie nasali, come riniti allergiche, cellulari, batteriche, virali ecc, poliposi nasale, deviazione del setto, rinosinusiti, ipertrofia delle adenoidi;

Le situazioni più comuni e quotidiane che possono portare all’insorgenza di un barotrauma sono le escursioni o le immersioni, gli sbalzi repentini di pressione sugli aerei (soprattutto in fase di atterraggio e decollo) o la guida in altitudine.

Può essere scatenata anche da fattori prettamente clinici come otiti, lesioni del timpano, raffreddori o allergie e deglutizione atipica.

In alcuni casi, il barotrauma può verificarsi anche in presenza di differenze pressorie basse (in presenza di patologie dell’orecchio medio, della tuba di Eustachio e del naso).

L’Equalizzazione della pressione viene assicurata della tuba  di Eustachio (il canale che si estende dal rinofaringe all’orecchio medio).

La tuba di Eustachio in condizioni di normalità, permette il ricambio dell’aria mantenendo entro limiti normali il contenuto aereo nella cassa del timpano e nelle cavità che in essa si aprono: in tal modo viene ad essere eguagliata la pressione nei due versanti della membrana timpanica, assicurando la condizione ottimale per la sua vibrazione e per i movimenti ossiculari. Le funzioni principali della tuba sono, quindi, quella aerodinamica di protezione dell’orecchio medio e di drenaggio delle secrezioni della cassa del timpano.

Altre funzioni della tuba

  • Permette il corretto deflusso del muco o altre secrezioni dall’orecchio medio al rinofaringe.
  • Evita il passaggio di agenti patogeni provenienti del rinofaringe.
  • È un condotto lungo circa 35/ 45 mm diviso in una parte ossea e in una fibro-cartilagea.
  • Nel bambino la tuba è più corta e di diametro inferiore.

La tuba di Eustachio ha la funzione di ripristinare l’equilibrio della pressione quando si verificano variazioni  improvvise.

L’apertura periodica della tuba avviene con la masticazione, la deglutizione, lo sbadiglio.

Qualunque causa che ostruisca o riduca la normale funzionalità della tuba di Eustachio(allergie, raffreddori, flogosi acute), può predisporre al barotrauma dell’orecchio medio.

Anche la presenza di muco o fenomeni infiammatori nella tuba e nel naso (sindrome influenzale, infezioni della gola, riniti ecc.) possono concorrere a causare un barotrauma. 

Sintomatologia

  • Dolore
  • Ipoacusia
  • Ronzio auricolare
  • Instabilità posturale con nausea
  • Sanguinamento endotimpanico: può verificarsi se la variazione di pressione è molto elevata

Esame obiettivo

L’esame obiettivo evidenzia una membrana timpanica retratta, arrossata o, nei casi più gravi, perforata.

Può essere riscontrata la presenza di una ecchimosi sulla membrana timpanica o la presenza di versamento ematico nella cassa timpanica (nei casi più gravi la membrana timpanica assume una colorazione bluastra).

Esame audiometrico tonale: è frequente la presenza di un’ipoacusia trasmissiva con maggior interessamento delle basse frequenze.

Se è stato coinvolto anche l’orecchio interno (trasmissione dell’onda di pressione tramite la finestra ovale), l’ipoacusia sarà di tipo misto o neurosensoriale.

Impedenzometria: mette in evidenza la presenza di un timpanogramma C o B.

Complicazioni del barotrauma

Se non trattato questo disturbo può portare a:

  • otiti;
  • perforazionedel timpano;
  • febbre;
  • perdita dell’udito;
  • dolore ricorrente;
  • capogiri cronici;
  • sanguinamento di orecchie e naso.

Si può giungere anche alla perforazione della membrana timpanica o alla formazione di una fistola perilinfatica (per lacerazione della membrana della finestra rotonda) con conseguente fuoriuscita di perilinfa e sintomatologia caratterizzata da una brusca riduzione uditiva e violente vertigini oggettive con nausea e vomito.

I barotraumi dell’orecchio interno sono molto meno frequenti rispetto a quelli dell’orecchio medio, ma possono provocare delle sequele cocleovestibolari importanti (ipoacusia o vertigini importanti) e rappresentano un’urgenza funzionale.

Terapia

Per quanto riguarda la terapia, l’approccio principalmente è di tipo farmacologico e quasi sempre risolutivo della patologia.

Per contribuire ad alleviare il dolore all’orecchio, si possono assumere analgesici e instillare gocce otologiche antalgiche.

La manovra di Valsalva, che è consuetudine effettuare per compensare la differenza di pressione in caso di orecchie tappate, può determinare, se non effettuata correttamente, una overpressurizzazione dell’orecchio medio.

Questa forza può essere trasmessa all’orecchio interno e da qui, alle delicate strutture che lo compongono con possibili danni permanenti. Deve quindi essere effettuata con cautela.

Per prevenire il barotrauma durante un volo, soprattutto durante la fase di atterraggio e decollo, è importante stare svegli (la tuba di Eustachio si apre ogni minuto durante la veglia e ogni cinque durante il sonno) e deglutire spesso (per questo può essere d’aiuto masticare un chewingum).

Decongestionanti e spray nasali possono essere un valido supporto. 

Durante le immersioni con bombole o in piscina, invece, le fasi di discesa o di salita devono essere lente e mai repentine, dando tempo ai normali meccanismi tubarici di compensare la differenza di pressione.

Alcune manovre per favorire la compensazione:

  1. Manovra di EDMONDS: sporgere la mandibola in avanti e farla scivolare e contorcere avanti ed indietro, da un lato e all’altro.
  2. Manovra di VALSALVA: (da praticare con cautela) eseguire un respiro profondo e trattenere l’aria, chiudere la bocca e stringere le narici. Soffiare l’aria attraverso le narici chiuse.
  3. Manovra di TOYNBEE: chiudere le narici, bere un sorso di acqua e deglutire.
  4. Manovra di LOWERY: deglutizione col naso chiuso.

Inoltre si può acquistare in farmacia un palloncino (OTOVENT) che si deve gonfiare con una narice chiudendo l’altra.